Cosa fanno le Ong? Aiutano gli altri in prima linea. Come sempre

Dopo il fango degli anni scorsi sui “taxi del mare” e sugli “amici degli scafisti” (copyright di Luigi Di Maio e Matteo Salvini), anche Bruno Vespa nei giorni scorsi con una improvvida battuta, che ha alimentato molte polemiche, si è chiesto cosa stanno facendo le Ong (come Medici senza frontiere) durante l’emergenza coronavirus. 

La risposta è semplice. Aiutano gli altri. Come sempre. 

Ci risiamo. Abbiamo già vissuto il clima di guerra mediatica contro nemici inventati (i migranti e le Ong che salvano vite in mare) con l’istituzionalizzazione del clima di odio e intolleranza praticato quotidianamente dall’allora ministro dell’interno Matteo Salvini. Pensavamo di esserne usciti. Purtroppo, non è così ed il rischio è quello di alimentare quotidianamente altre guerre mediatiche inutili approfittando del clima di incertezza e di preoccupazione dei cittadini. È il momento della solidarietà e, soprattutto, chi riveste un ruolo di pubblico e di visibilità è chiamato a dare il buon esempio. 

Le Ong sono dove sempre state. Sono ad aiutare chi ha bisogno. Lo sta facendo Medici senza Frontiere, chiamata in causa da Bruno Vespa, negli ospedali tra Lodi e Codogno. Lo fanno i volontari di Mediterranea, come Fabrizio Gatti, passato dalle onde di Lampedusa a guidare un’ambulanza a Brescia. 

Le associazioni lavorano generosamente in condizioni precarie anche in questo momento. Fanno quello che hanno sempre fatto, ognuno come meglio sa fare. Sul nostro sito IoRestoaCasa stiamo raccontando le attività dei nostri circoli di Legambiente e delle nostre squadre di protezione civile, in tutta Italia, dalla Sicilia al Piemonte. E continueremo a farlo, per dare sostegno a donne e uomini che ogni giorno si impegnano in prima persona, spesso in silenzio ma con grande energia, passione e determinazione per migliorare il nostro Paese. 

Le associazioni e le Ong sono un patrimonio inestimabile che va curato. Il volontariato è un ingrediente fondamentale per prendersi cura del territorio, rafforzando quel senso di comunità che, oggi ancora di più, è condizione indispensabile per sentirsene responsabili. 

Oggi più che mai il volontariato è un elemento indispensabile per nostro Paese. E conclusa la fase di emergenza sarà fondamentale per far ripartire l’Italia anche ascoltando e coinvolgendo sempre di più il mondo associativo del terzo settore e i tanti volontari che si rimboccano le maniche. Con buona pace di chi vuole criminalizzarle o screditarle.

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