La nostra Italia. I 40 anni di Legambiente

Quattro decenni di attività raccontati attraverso i contributi di 80 autori e 28 interviste ad altrettanti “compagni di viaggio” , tra cui l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, Maurizio Costanzo, la presidente del Kyoto Club Catia Bastioli, il cantante rock Piero Pelù, Don Luigi Ciotti e Maurizio Landini. Un lavoro durato un anno, per ricostruire la storia di Legambiente ma anche quella di un Paese che in questi quarant’anni è cresciuto: nella tutela dell’ambiente e della salute, nella diffusione delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, grazie all’impegno di centinaia di migliaia di volontari. Con la cronologia delle vittorie ottenute e delle vertenze ancora aperte. E un “vocabolario del cambiamento”, per ragionare insieme sulle sfide ambientali, sociali ed economiche che ci aspettano. Ancora più impegnative a causa della pandemia Covid-19.

È quanto racconta il libro “La Nostra Italia. I 40 anni di Legambiente” a cura di Enrico Fontana, con la collaborazione di Luisa Calderaro, Fabio Dessì, Francesco Loiacono, e che ripercorrere la storia dell’associazione, nata il 20 maggio 1980, con le sue mobilitazioni e le lotte ambientali, ma anche le sue scelte a volti spiazzanti. Quest’ultime sono raccontate secondo un Vocabolario del cambiamento che va da Abusivismo a Volontariato, passando per Animali, Beni comuni e culturali, Citizen science, Clima ed energia, Economia circolare, Legalità, Mobilità, Nucleare, Plastica, Scuola, Suolo, Vertenze: 33 voci per rileggere i suoi primi quarant’anni e guardare al futuro.

“Le associazioni di cittadini, come la nostra – scrive il presidente Stefano Ciafani nella sua introduzione – contribuiscono a scrivere pagine importanti nella storia dell’umanità e non meritano le accuse infondate di leader politici internazionali: “Gli incendi in Amazzonia sono colpa delle ong”, e nazionali: “Le ong sono i taxi del mare” o “amici degli scafisti”, né quelle di noti giornalisti: “In piena emergenza Coronavirus dove sono le ong?”. Dedicano il loro impegno all’assistenza delle persone più fragili, alla tutela della salute, dei beni culturali, dell’ambiente, degli animali o a qualsiasi altra attività no profit. Fanno un lavoro incessante, spesso silenzioso che non merita questa macchina del fango. Leggere libri come questo è un esercizio che aiuta a comprendere il rispetto che si deve ai 6 milioni di volontari del nostro Paese”.

Fedele al motto ecologista “pensare globalmente, agire localmente” è cresciuta fondando la sua azione sulla presenza capillare di centinaia di circoli territoriali e su grandi campagne di informazione e sensibilizzazione, dalla Goletta Verde al Treno Verde.

Ha eseguito monitoraggi scientifici sull’inquinamento prima delle istituzioni. Ha organizzato manifestazioni popolari, come quella oceanica dei 200mila a Roma 15 giorni dopo l’incidente di Chernobyl. Ha chiesto nel 1990 al governo di contribuire a “fermare la febbre del Pianeta” quando solo gli scienziati parlavano di crisi climatica. Ha mobilitato ogni anno centinaia di migliaia di persone con “Puliamo il mondo”. Ha combattuto l’industria inquinante per sostituirla con gli impianti dell’economia circolare, della chimica verde e della rivoluzione energetica. Ha lavorato per la sostenibilità nelle politiche urbane e promosso l’innovazione dei piccoli comuni con “Voler bene all’Italia”. Ha unito il messaggio della musica con quello della tutela ambientale e della solidarietà grazie a Festambiente. Ha contribuito a salvare vite umane e opere d’arte dopo alluvioni o terremoti. Ha stretto alleanze con magistratura e forze di polizia per combattere le ecomafie e la criminalità ambientale e con la parte più coraggiosa del mondo agricolo per fermare gli ogm. Ha contestato per prima scelte dannose come l’energia nucleare, l’usa e getta in plastica, l’eccesso di fitofarmaci, il consumo di suolo e i sussidi alle fonti fossili. Ha denunciato pagine oscure di storia italiana, come la Terra dei fuochi o le “navi dei veleni” affondate nel Mediterraneo.

L’edizione digitale del libro potrà essere scaricata sul sito https://www.legambiente.it/40anni/ attraverso un piccolo contributo

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