Oggi non ho dubbi. E del resto almeno su questo non ne ho mai avuti: cantare fa bene. Sprigiona quel pizzico di follia che ognuno di noi porta dentro. E farlo in coro lo moltiplica. Se c’è un effetto collaterale del coronavirus che fa sperare in un’umanità migliore, è proprio quel pizzico di follia che ha spinto ieri cantanti improvvisati, musicisti amatoriali, professionisti affermati ad affacciarsi sul balcone di casa o alla finestra per cantare, magari stonati ma non importa, magari canzoni improbabili ma non importa, e suonare, da soli o in compagnia. Una “botta da matti” in condizioni normali che è diventata un momento di liberazione. E allora rifacciamolo, sempre alle 18. Vuoi vedere che magari ci sentiamo un po’ meglio? (Ps: e alle 12 tutti ad applaudire i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario che sta lottando per noi. Come mia moglie, Antonella, medico di famiglia a Roma). Daje!!