Paul Ehrlich

Biologo ed ecologo, statunitense (1932).

Professore alla Stanford University, E. ha dedicato gran parte del suo impegno ad indagare le relazioni tra crescita della popolazione umana e capacità di carico (–>Impatto ambientale) degli ecosistemi. In un libro del 1968 scritto insieme alla moglie Anna, The population bomb, che divenne in breve tempo un best-seller, E. sostenne che i rapidissimi tassi d’incremento della popolazione, uniti al consumo sempre più massiccio di energia e risorse da parte dei Paesi ricchi, rischiavano di provocare un vero e proprio collasso ecologico. Il grande accento posto da E. sulla crescita demografica come fattore principale dei problemi ambientali, che anticipava l’analogo allarme lanciato pochi anni dopo dal Rapporto I limiti dello sviluppo (–>Limite/limiti, –>Meadows, –>Peccei), fu alla base di un’aspra polemica con Barry –>Commoner, per il quale invece la crisi ecologica nasceva soprattutto da un uso distorto della tecnologia e dai meccanismi intrinseci del capitalismo. Peraltro, e ancora prima che le previsioni più pessimistiche sul “boom” demografico si rivelassero sovrastimate, E. ha riconosciuto che la crescita demografica non è che una delle cause dei fenomeni di degrado ambientale: nel 1971, in un articolo pubblicato sulla rivista  Science, egli  definì la cosiddetta “equazione dell’impatto”, che misura l’impatto dell’uomo sulla biosfera a partire da tre principali fattori – la popolazione, il livello dei consumi, le tecnologie impiegate – e su questa base, propose successivamente una prima valutazione della quota percentuale di produttività primaria netta (calcolata sulla base dell’energia raggiante del sole trasformata dalle piante presenti sul nostro pianeta in materia organica grazie al fenomeno della fotosintesi) sottratta o distrutta dalla specie umana; tale quota ammonta al 25% se riferita all’intero globo terracqueo e al 40% se riferita al solo globo terrestre, a riprova che se l’uomo non stabilizzerà rapidamente i propri trend demografici e i ritmi di consumo delle risorse, ben presto la disponibilità di energia necessaria al resto della vita sulla Terra raggiungerà il punto critico.

A partire dagli ultimi anni del secolo scorso, E. è stato tra più autorevoli protagonisti di un innovativo approccio interdisciplinare denominato “sustainibility science”, che nel solco dell’–>Economia ecologica  ambisce ad analizzare le interazioni dinamiche tra i sistemi naturali, sociali ed economici, in una chiave sistemica (approccio –>Sistemico) mutuata dalla scienza della –>Complessità e con speciale attenzione al tema dei –>Cambiamenti globali. 

BIBLIOGRAFIA

The population bomb, 1968

“Impact of population growth” (articolo), Science, n. 3977, 1971

Un pianeta non basta: esplosione demografica, il problema ambientale numero 1, 1990

Per salvare il pianeta: come limitare l’impatto dell’uomo sull’ambiente, 1991

Il cambio della ruota: risorse, popolazione, cultura, potere, 2004

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