Associazione ambientalista (–>Ambientalismo) italiana fondata nel 1980 con il nome di Lega per l’ambiente (diventerà L. nel 1989). La nascita di L. avvenne all’interno dell’Arci, organizzazione culturale e ricreativa diretta espressione dei partiti della sinistra; ben presto, al nucleo iniziale dei fondatori – guidato da Chicco Testa, che sarà presidente dell’associazione fino al 1987 – si unirono esponenti del movimento –>Antinucleare provenienti dalla sinistra “extra-parlamentare”, tra i quali i fisici Gianni Mattioli e Massimo Scalia ed Ermete –>Realacci, e tale incontro diede avvio ad un rapido percorso di autonomia conclusosi nel 1986 con la definitiva fuoriuscita dall’Arci. Da allora, L. si è mantenuta fedele ad una scelta di indipendenza da appartenenze di partito o schieramento, però affiancata da una forte rivendicazione della propria natura di “soggetto politico”.
Protagonista delle mobilitazioni antinucleari che nel 1987, dopo lo “shock” emotivo suscitato nell’opinione pubblica dall’incidente di –>Cernobyl, porteranno alla schiacciante vittoria antinucleare nei referendum indetti su iniziativa dell’intero movimento ambientalista, e alla conseguente rinuncia dell’Italia all’energia atomica, dalla metà degli anni Ottanta L., sotto la guida di Realacci che ne è stato presidente dal 1987 al 2003, si è andata caratterizzando per un modello di azione ambientalista, e in generale di azione associativa, fortemente innovativo, fondato sulla presenza di centinaia di circoli territoriali; su una costante attenzione all’efficacia comunicativa di campagne, iniziative e proposte; sulla vocazione a contaminare la propria specifica “missione” – combattere l’inquinamento, fermare i cambiamenti climatici (–>Cambiamenti globali), battersi per la salvaguardia del paesaggio – con altri grandi temi d’interesse generale, così da rendere i processi – ambientalmente necessari – di riconversione ecologica, socialmente ed economicamente desiderabili. Nascono da questa impostazione originale azioni inedite per l’ambientalismo non solo italiano: come la lotta contro l’illegalità e la criminalità ambientali – che ha visto coniati da L. anche neologismi ormai entrati nell’uso comune, quali “ecomafie” o “ecomostri” e ha portato all’introduzione nel codice penale di specifici reati contro l’ambiente; o l’impegno per la salvaguardia dei piccoli comuni italiani con il loro patrimonio di ricchezze culturali, paesaggistiche, culturali e identitarie, nonché di produzioni tipiche locali spesso di grande pregio; o ancora le “giornate” di volontariato per ripulire dai rifiuti le spiagge o le piazze delle città. E nasce da qui anche la scelta di allargare il proprio raggio di azione a temi d’interesse non solo ambientale, dal supporto alle attività dei sistemi di protezione civile all’accoglienza di rifugiati e immigrati economici.
Grazie a queste specificità, e grazie anche alla notevole popolarità di sue campagne ormai tradizionali – la “Goletta Verde” sull’inquinamento marino, il “Treno Verde” sull’inquinamento urbano – L. ha sviluppato nel tempo una consolidata, crescente e capillarmente diffusa base associativa.