Psicologo ed etologo, austriaco (1903-1989).
Fondatore dell’etologia e per questo Premio Nobel per la medicina nel 1973 (con Tinbergen e Frisch), grande divulgatore, L. teorizzò che il comportamento degli animali, come quello dell’uomo, risponde a codici ereditati dall’esperienza filogenetica di specie, non dipendenti dall’esperienza individuale anche se continuamente messi alla prova da stimoli e condizioni ambientali esterne. Questo approccio parzialmente “innatista”, che L. ricava dall’osservazione del comportamento delle oche selvatiche, si contrappone alla concezione “behaviorista” (dall’inglese “behavior, “comportamento”) a lungo dominante, secondo la quale gli individui, sia animali che umani, alla nascita sono esseri totalmente plastici e passivi, e in essi il comportamento si struttura soltanto per “risposta” a stimoli esterni. A L. si deve l’elaborazione del concetto di “imprinting”, forma precocissima di apprendimento attraverso la quale i nuovi nati, dal contatto iniziale con la madre o con chi li nutre e accudisce per primo, imparano a riconoscersi come appartenenti ad una determinata specie e sviluppano l’istinto che li condurrà, da adulti, a scegliere i partner per l’accoppiamento; L. dimostrò il meccanismo dell’imprinting agisce anche nel caso in cui il primo contatto avvenga con genitori “falsati”, cioè appartenenti ad altre specie o addirittura meccanici.
Tra gli aspetti più significativi della visione di L., vi è l’idea di una sostanziale uniformità di criteri nei meccanismi che presiedono alla formazione del comportamento negli animali e nell’uomo: in diversi suoi libri, egli sottolinea analogie insospettabili tra la psicologia animale e quella umana, e nel saggio che può essere considerato il suo testamento spirituale – Io sono qui, tu dove sei? -, traccia un parallelo tra le emozioni umane e quelle dell’oca selvatica, sostenendo che quest’ultima prova sentimenti di gelosia, affetto, solitudine o amicizia del tutto simili a quelli dell’uomo.
L’”innatismo” di L., nonché la sua forte insistenza sulle similitudini tra comportamento animale ed umano, sono stati oggetto di critiche anche molto aspre, perché evocherebbe – al pari del darwinismo sociale (–>Darwin, –>Spencer) e delle teorizzazioni della sociobiologia (–>Wilson) – l’idea determinista (–>Determinismo) che le società umane possano venire analizzate, o addirittura “governate”, secondo criteri esclusivamente biologici, e richiamerebbe il rischio di fornire giustificazioni teoriche ad atteggiamenti di tipo discriminatorio e razzista. In effetti, L. riteneva che la progressiva omologazione dei modelli di comportamento, la perdita di contatto con bisogni ed istinti primari a cominciare dall’aggressività, il crescente rifiuto della tradizione e del principio gerarchico, fossero altrettanti sintomi di una crisi profonda nel rapporto tra l’uomo e la natura. Tali posizioni, che presentano notevoli somiglianze con l’–>Ecocentrismo di autori come Edward –>Goldsmith, gli sono valse da più parti l’accusa di –>Ecofascismo, mentre taluni si sono spinti a stabilire una linea di continuità tra l’adesione giovanile di L. al nazismo e le successive teorie lorenziane che tendono a contrapporre nell’uomo prima e seconda natura e a considerare quest’ultima come un segno di decadimento della specie umana.
In L. l’interesse scientifico per l’etologia nasceva dalla convinzione che gli animali andassero studiati nei loro ambienti di vita e non in laboratorio, ed era tutt’uno con il piacere di vivere nella natura. Egli vedeva nella generale perdita di contatto con il mondo naturale una delle principali ragioni di alienazione e di infelicità dell’uomo contemporaneo; anche per questo fu un appassionato sostenitore della tutela degli habitat naturali, e negli ultimi anni della sua vita espresse ripetutamente il proprio sostegno ai nascenti movimenti ambientalisti (–>Ambientalismo), schierandosi in particolare contro l’energia nucleare (–>Antinucleare, movimento).
BIBLIOGRAFIA
L’anello di re Salomone, 1949
L’aggressività, 1963
Evoluzione e modificazione del comportamento, 1965
L’etologia: fondamenti e metodi, 1978
Il declino dell’uomo, 1983
Io sono qui, tu dove sei? Etologia dell’oca selvatica, 1988