Prelato divenuto papa col nome di Francesco, argentino (1936).
Figlio di immigrati italiani originari del Piemonte (il padre) e della Liguria (la madre), sacerdote appartenete all’ordine dei Gesuiti, vescovo di Buenos Aires dal 1998 e cardinale dal 2001, B. è divenuto papa il 13 marzo 2013 come successore del dimissionario Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), scegliendo il nome pontificale di Francesco. Come il papato di Benedetto ha recato il segno di una intransigente difesa della tradizione teologica della Chiesa e del rifiuto di ogni forma di “relativismo” che sottometta la fede e i suoi princìpi allo “spirito del tempo”, così Francesco – primo papa americano e primo papa gesuita della storia – ha impresso al proprio “magistero” una direzione altrettanto netta ma diversa, basata su uno stile di intervento informale, di per sé “rivoluzionario” rispetto alle abitudini e alle tradizioni della Curia romana, e su contenuti non meno innovativi, primo fra tutti la ricerca continua e appassionata di un dialogo fecondo con la contemporaneità aperto, anche, a rivedere atteggiamenti e posizioni consolidate della Chiesa cattolica. Questa ambizione di sistematica “apertura” si è concretizzata in uno sforzo inedito di accoglienza verso comportamenti e orientamenti personali – dai divorziati agli omosessuali – che la Chiesa ha sempre considerato inaccettabili, e ha dato luogo a una svolta radicale anche nel campo della denuncia e del contrasto di un grave problema interno al mondo ecclesiastico – i numerosi casi conclamati di pedofilia registrati tra sacerdoti e anche tra alti prelati – a lungo ignorato o minimizzato, talvolta tenuto avvolto nel segreto, dalle gerarchie cattoliche.
Tra i caratteri di maggiore novità del papato di F. vi è stata l’attenzione prioritaria portata alla crisi ecologica, lungo una linea – che sviluppa e approfondisce un iniziale avvicinamento alle tematiche ecologiche già venuto da Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI – di revisione degli accenti più risolutamente antropocentrici (–>Antropocentrismo) presenti in abbondanza nel –>Cristianesimo e di recupero di pensieri cristiani “protoecologici” a cominciare dalla visione “naturalistica” insita in San Francesco (–>Francesco d’Assisi). Testimonianza essenziale di questa sensibilità è stata la Lettera Enciclica “Laudato Si’” del maggio 2015, il cui titolo riprende l’incipit del “Cantico delle Creature” di San Francesco: «Credo che Francesco – scrive F. nell’Enciclica – sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”. Nel documento, che segna in via definitiva la piena adesione della Chiesa cattolica agli allarmi della scienza e dell’opinione pubblica per il degrado crescente dell’ambiente e in particolare per la crisi climatica (–> Cambiamenti globali), si afferma che la crisi ecologica è “una conseguenza drammatica dell’attività incontrollata dell’essere umano” il quale “attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura (…) rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione”, e si indica l’”urgenza e la necessità di un mutamento radicale nella condotta dell’umanità”, per scongiurare il pericolo che la crescita economica e il progresso tecnologico si ritorcano contro l’uomo. Così, F. richiama l’umanità ad una “conversione ecologica globale”, ad “un’autentica ecologia umana”, alla necessità di “eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente”. Ancora, l’Enciclica rivolge un appello a tutti gli esseri umani: “Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode. (…). Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”. L’Enciclica “Laudato Si’” ha avuto un’eco larghissima anche al di fuori del mondo cattolico, rafforzando l’immagine di F. come autorità morale non soltanto per i cattolici e per i credenti ma come figura di assoluto riferimento per la “coscienza etica” dell’umanità contemporanea.
BIBLIOGRAFIA
- Laudato si’. Lettera enciclica sulla cura della casa comune, 2015