Etica dell’ambiente

L’idea che il rispetto per la natura e per la vita degli animali abbia un fondamento etico risale molto indietro nel tempo: dal pensiero francescano (–>Francesco d’Assisi), al –>Romanticismo di –>Thoreau, all’–>Ecocentrismo preservazionista (–>Preservaziomismo) di –>Leopold, fino alle concezioni protoanimaliste (–>Animalismo) di filosofi e pensatori come –>Voltaire, –>Michelet, Bentham. Ma solo a partire dagli anni Settanta, in connessione con l’imporsi del tema della crisi ecologica e con la nascita dell’–>Ambientalismo, nonché di un complessivo ritorno dell’etica pratica di derivazione kantiana (–>Kant), questa problematica ha cominciato a formare l’oggetto di uno specifico indirizzo filosofico – l’E. – sviluppatosi soprattutto nel mondo anglosassone. Tra i primi passi della riflessione su un’E., un articolo di –>Rolston del 1975 – Esiste un’etica ecologica? – e la nascita nel 1979 negli Stati Uniti della rivista Environmental Ethics, tuttora il più accreditato luogo di dibattito sulla materia.

Ispirazione comune ai diversi orientamenti dell’E. è l’idea, mutuata tanto dal pensiero ecologico che dall’evoluzionismo darwiniano (–>Darwin), che l’uomo sia parte della natura, e che dunque l’assolutismo antropocentrico (–>Antropocentrismo) di matrice meccanicista (–>Meccanicismo) vada messo in questione anche in campo morale. Sulla direzione e sulla profondità di tale problematizzazione, il dibattito in seno all’E. ha visto emergere e consolidarsi posizioni tutt’altro che univoche: visioni che propongono un radicale superamento dell’antropocentrismo, dall’–>Ecocentrismo olistico (–>Olismo) dell’–>Ecologia profonda al –>Biocentrismo individualista di filosofi come Rolston; teorie che si concentrano sul tema dei diritti degli animali, dal concetto di “valore inerente” di –>Regan al neo-utilitarismo di –>Singer; concezioni che motivano il dovere per l’uomo di rispettare la natura su basi utilitariste e dunque antropocentriche, come il “principio responsabilità” di –>Jonas. Questa pluralità di pensieri risuona con analoghe differenze di accenti e di sensibilità che attraversano l’ambientalismo, sintetizzabili nell’alternativa tra concezioni che riconducono la difesa dell’ambiente ad un interesse umano, sia pure indiretto e mediato, e altre che l’affermano come riconoscimento di un diritto intrinseco del mondo naturale.

In una fase più recente, l’E. ha allargato il proprio sguardo anche a temi non immediatamente legati al rispetto della natura, per esempio alla questione dei doveri dei contemporanei verso le generazioni future – fondativa del concetto di –>Sviluppo sostenibile – e alle riflessioni sul tema del limite (–>Limite/limiti) alla libertà di manipolazione umana della natura, a partire dai problemi di crescente attualità connessi all’uso di organismi transgenici (–>Ogm) in agricoltura, e sul –>Principio di precauzione: terreni di ricerca e di elaborazione che ne hanno in più di un caso intrecciato il campo d’indagine con quello della –>Bioetica.

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