Earth Day

Il 22 aprile 1970, a New York e in altre decine di città degli Stati Uniti venne celebrato per la prima volta l’E., Giornata della Terra.

A promuovere l’evento fu una rete informale di centinaia di gruppi universitari e studenteschi, che già da alcuni anni erano andati affiancando a temi tradizionali di protesta, primo tra tutti l’opposizione alla guerra in Vietnam, anche l’impegno contro l’inquinamento e per la salvaguardia dell’ambiente. Mosso dall’ispirazione “controculturale” (–>Controcultura) che aveva già connotato il Sessantotto americano, l’E. venne coordinato, tra gli altri, dal senatore democratico ed ex-governatore del Wisconsin Gaylor Nelson e da Barry –>Commoner, leader storico del pacifismo statunitense e pioniere della riflessione ecologista. La piattaforma di ogni singola manifestazione conteneva uno stesso riferimento generale all’urgenza di una radicale riforma ecologica dell’economia e della società, ma era poi calibrata su problematiche e obiettivi scelti localmente: a New York, per esempio, dove si svolse la manifestazione più numerosa, bersaglio principale della protesta era il traffico automobilistico, in Florida erano i danni provocati dall’inquinamento dell’aria agli aranceti, in Michigan era l’inquinamento di fiumi e laghi.

L’E., che dal 1970 diventerà un appuntamento annuale e si estenderà anche al di fuori degli Stati Uniti, è considerato l’atto di esordio del’–>Ambientalismo. La grande  partecipazione popolare all’iniziativa – i cronisti stimarono in molti milioni i manifestanti – e il carattere dichiaratamente politico della mobilitazione, imposero quello che   allora venne chiamato “movimento ecologico” all’attenzione delle opinioni pubbliche e dei governi occidentali: “Il successo della ‘Giornata della Terra’ – scrisse nell’occasione Ugo Stille sul Corriere della Sera – appare anche più significativo quando si consideri che le manifestazioni odierne non sono state dirette e coordinate da un organismo nazionale e centralizzato, ma sono il frutto di una miriade di iniziative locali e autonome, germogliate con simultaneità spontanea sotto la spinta di un allarme comune (…). Il fenomeno forse più significativo è che il settore dove il ‘movimento ecologico’ ha la maggiore diffusione, dove esso assume quasi il carattere di una nuova religione, è costituito dalle giovani generazioni. Il centro di propulsione dei programmi di ‘difesa della natura’ è il campus universitario, al pari di ciò che avvenne nei movimenti di protesta contro la guerra del Vietnam e contro le ingiustizie razziali”. 

L’importanza dell’E. è testimoniata dalla rapidità, incisività e vastità del suo impatto: dopo pochi mesi, negli Stati Uniti vennero varate varie norme federali anti-inquinamento e fu creata l'”Environmental protection agency” (Epa), la prima agenzia governativa per la protezione dell’ambiente, e nel corso dei primi anni Settanta l'”onda” ambientalista investì in pieno anche l’Europa. 

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