Intellettuale e politico, italiano (1946-1995).
Altoatesino di lingua tedesca, leader negli anni Sessanta del movimento studentesco e poi protagonista in Alto Adige della battaglia contro le norme che obbligano di fatto a dichiarare l’appartenenza a una delle tre comunità linguistiche (tedesca, italiana o ladina), L., avvicinatosi all’→Ecologia politica ed entrato a far parte della Lega per l’ambiente (àLegambiente), fu tra i primi a proporre di estendere anche all’Italia l’esperienza dei Verdi tedeschi (àVerdi), convinto che l’→Αmbientalismo in politica dovesse collocarsi al di fuori della dialettica tradizionale tra destra e sinistra, e reinterpretare in chiave ecologica e libertaria motivi presenti nella tradizione conservatrice come il senso comunitario e la valorizzazione delle identità.
Tra i promotori alla metà degli anni ’80 della Federazione dei Verdi, deputato europeo dal 1989 al 1995, strenuamente impegnato per fermare la guerra interetnica nella ex-Jugoslavia, morì suicida nei pressi di Firenze la sera del 4 luglio 1995.
L’originalità e l’importanza della figura di L. sono nello sforzo costante ed instancabile di collegare la riflessione intellettuale con una fortissima, austera ispirazione morale, e con l’azione pratica. Questa impronta è il filo conduttore di tutta la sua esperienza politica, dall’impegno giovanile nei movimenti cristiani di base, alla militanza ecologista, alla battaglia europeista, fino a una teorizzazione originale della →Nonviolenza che non esclude ma anzi rivendica il diritto-dovere della comunità internazionale di intervenire militarmente per porre fine a tragedie umanitarie, concretizzatasi nella ricerca appassionata, e alla fine disperata, di una soluzione alla crisi jugoslava fondata sul superamento di ogni contrapposizione di tipo etnico o religioso e su un’assunzione diretta di responsabilità da parte dell’Europa. Di particolare interesse per la riflessione ecologica è il tema più volte richiamato da L. della necessità per l’ambientalismo di rendere i propri obiettivi socialmente desiderabili valorizzando bisogni e interessi prepolitici: “(…) una politica ecologica – egli scrisse in un articolo del 1994 – potrà aversi sulla base di nuove (forse antiche) convinzioni culturali e civili, elaborate, come è ovvio, in larga misura al di fuori della politica, fondate piuttosto su basi religiose, etiche, sociali, estetiche, tradizionali, forse persino etniche (radicate, cioè, nella storia e nell’identità dei popoli)”.
BIBLIOGRAFIA
Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995,1997 (postumo)