Oggi, 16 giugno, si celebra la giornata mondiale delle tartarughe marine con cui si inaugura ufficialmente una stagione cruciale per questa specie, quella delle nidificazioni. Legambiente sostiene le tartarughe marine con il progetto Tartalove e sono molte le attività in programma fino al mese di agosto, tra cui il monitoraggio e la perlustrazione di spiagge e arenili in 11 Regioni italiane, grazie a un numero sempre crescente di volontari, uniti nei Tarta Teams.
Con l’intento di far conoscere sempre più i pericoli che questa specie corre incrociando differenti fattori di rischio, l’azione di sensibilizzazione prosegue con la campagna “Lidi amici delle tartarughe”: un decalogo di accorgimenti fondamentali per la facilitazione delle condizioni nel periodo della nidificazione. Molti i centri di cura e soccorso minori, così come i volontari che lavorano alacremente sulle spiagge italiane. Tutti possono prendere parte alla campagna – basta un click per adottare simbolicamente una tartaruga marina – contribuendo alla salvaguardia di questa preziosa specie che ha ancora molto bisogno di noi.
“Difendere la tartaruga Caretta caretta è la nostra missione – dichiara Stefano Di Marco, coordinatore della campagna Tartalove di Legambiente – e siamo felici di festeggiare la giornata mondiale della tartaruga marina con la consapevolezza di fare ogni giorno qualcosa per la conservazione di questa meravigliosa specie”.
Una costante azione di prevenzione risulta infatti fondamentale per fare in modo che le mamme tartaruga possano nidificare indisturbate, riducendo quanto più possibile le spese che questi animali pagano a causa dell’interazione con l’essere umano e dell’inquinamento marino. Pulizia meccanica delle spiagge, sorveglianza dei lidi e interventi veterinari nei centri di recupero sono soltanto alcune delle attività messe in campo grazie alla campagna di raccolta fondi lanciata da Legambiente, nell’ambito del progetto TartaLove, per la tartaruga Caretta caretta, la più diffusa sulle coste del nostro paese e fondamentale per l’ecosistema marino.

Secondo studi effettuati negli ultimi anni, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici, sarebbero cambiate le aree di nidificazione prescelte da questa specie, stimando un futuro aumento lungo le coste di Italia, Spagna e Francia. Appena all’inizio della stagione, sono già 8 i nidi intercettati tra Campania, Sicilia e Sardegna.
La forte azione preventiva è dettata da fattori di rischio crescenti a cui questa specie di tartaruga comune è sottoposta, come quello di cattura accidentale durante le attività di pesca e, ancora, dell’ingestione di plastiche diffuse nel mare o arenate sulle coste. Dal 2017, sono più di 1500 gli esemplari curati e riconsegnati al mare dal centro di recupero Legambiente di Manfredonia. Sarà fondamentale anche quest’anno, un recepimento positivo da parte di turisti e bagnanti, oltre che dei gestori dei lidi, che si trovano a condividere lo stesso habitat scelto dalle tartarughe per nidificare.