C’è ancora qualche giorno, fino al 27 novembre, per votare l’Ambientalista dell’anno tra gli otto finalisti candidati alla XIV edizione del Premio dedicato alla memoria di Luisa Minazzi. L’attivista scomparsa prematuramente vittima del mesotelioma, direttrice della scuola primaria di Casale Monferrato, assessore all’ecologia della sua città, per anni ha difeso i diritti di tutti coloro che sono stati esposti all’amianto.
Il premio è promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore composto da numerose organizzazioni sociali di Casale Monferrato (Al), dall’Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino e dalla Città piemontese. Lo scopo è raccontare e promuovere le storie dell’Italia migliore, di quanti nella società civile, nel mondo dell’impresa e nella pubblica amministrazione dedicano il loro impegno a favore dell’ambiente, del prossimo e della legalità.
Una giuria preliminare, composta da giornalisti esperti ed esponenti di organizzazioni sociali di tutta Italia, ha selezionato gli otto finalisti per i quali sarà possibile esprimere una preferenza sul sito www.premioluisaminazzi.it
Conosciamo quindi i protagonisti di questa edizione provenienti dal mondo della ricerca, della società civile, dell’impresa e delle istituzioni: Vincenzo Balzani, tra i chimici più conosciuti al mondo, che da anni si spende in una intensa attività di divulgazione sui temi dell’energia e delle risorse; la Famiglia Bertolino che, in provincia di Torino, ha fondato Ri-generation, azienda che ricicla e rigenera elettrodomestici, come esempio d’imprenditoria sociale; Alessandra Dolci, magistrato, Procuratore Aggiunto e dal 2018 a capo dell’Antimafia di Milano e dell’ufficio Misure di Prevenzione, impegnata anche in inchieste in campo ambientale; Rosario Esposito La Rossa, titolare della casa editrice Marotta Cafiero riconvertita alla sostenibilità, ed impegnato in numerosi progetti sociali nel quartiere Scampia; poi troviamo il progetto “ProPositivo”, lanciato da un gruppo di giovani sardi nel 2009 per contrastare lo spopolamento ambientale e sociale della Sardegna; ancora, il progetto “Save the truffle”, ovvero Salviamo il tartufo, nato per portare l’attenzione sul problema della sopravvivenza nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato dei boschi a vocazione tartufigena, tasselli di biodiversità; Paolo Strano e la Onlus Semi di libertà, che dal 2014 forma detenuti e sviluppa idee imprenditoriali nel campo dell’economia carceraria; infine Alessandra Viola, giornalista e scrittrice, che ha messo le parole al servizio di una missione importante con l’obiettivo di creare una coscienza ambientale.
Otto storie che ci fanno guardare al futuro con senso della partecipazione e speranza specialmente in un anno come quello che stiamo attraversando, profondamente segnato dall’emergenza Coronavirus.
Per votare il vostro candidato preferito www.premioluisaminazzi.it
Gli otto finalisti venerdì 4 dicembre, alle ore 16.30, saranno in collegamento in streaming sui siti www.festivalvirtucivica.it e www.premioluisaminazzi.it oltre che sulla pagina https://www.facebook.com/premioluisaminazzi per partecipare, da remoto, alla cerimonia conclusiva del Premio, un’occasione preziosa per ascoltare dalla loro voce l’esperienza che li vede protagonisti.