La Ricetta Antispreco: il dado vegetale

Oltre un terzo dei rifiuti urbani italiani è costituito dalla frazione organica: avanzi di cucine domestiche, ristoranti, bar, mense, nonché gli scarti di mercati rionali e di quartiere. L’umido rappresenta il 36% del totale della differenziata, con una produzione di 113 kg per abitante, ogni anno. Nei frigoriferi, gli alimenti che non possono essere consumati in tempo e gli scarti alimentari hanno spesso una seconda possibilità. Per esempio, con gli scarti delle verdure di stagione, si può preparare un dado vegetale fai da te che si mantiene in frigorifero per un anno.

Cosa ti serve?

  • 350 g di sale
  • 300 g di scarti di verdure di stagione
  • 2 spicchi d’aglio
  • 100 g di erbe aromatiche
  • 250 g di cipolle

Come si fa?*

Si lavano e si tagliano grossolanamente gli scarti delle verdure poco acquose (parti dure dei broccoli, verze, carote, sedano, etc.) ed erbe aromatiche come salvia, rosmarino, timo, maggiorana, origano. Si pesa il preparato fino a raggiungere i 400g e si uniscono le cipolle e l’aglio. Poi si passa tutto al mixer per avere un battuto molto fine. Si aggiunge nella ciotola il sale fino e si scola il composto con l’aiuto di un colino a trama fine facendo fuoriuscire il liquido in eccesso (da usare come brodo).

Il dado è tratto! Va riposto in un barattolo di vetro pulito in frigorifero dove si conserva fino a 6 mesi, meglio se sterilizzato facendolo bollire in una pentola con l’acqua, oppure messo in un forno preriscaldato a 140 gradi per qualche minuto. Un cucchiaio di questo dado equivale ad un cubetto di dado industriale.

* Ricetta di Lucia Cuffaro

Se la cucina non è il vostro forte ma non volete rinunciare a riutilizzare gli scarti delle verdure, fatene la base per un piccolo orto: la parte terminale di lattuga e radicchio, per esempio, messa in acqua come fosse un fiore, si rigenera permettendoci di raccogliere nuove foglie con le quali preparare le insalate.

[Questo contenuto è a cura del progetto ECCO (Economie Circolari di COmunità) coordinato da Legambiente e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (Avviso n.1/2018)]

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