Dopo la pulizia estiva delle spiagge, è arrivata quella dei maggiori parchi urbani delle nostre regioni e dell’indagine Park Litter 2020 di Legambiente che ha analizzato le caratteristiche dei rifiuti raccolti. L’iniziativa è stata realizzata grazie al supporto dei circoli locali e regionali dell’associazione, con il prezioso contributo dei 295 volontari che hanno campionato i rifiuti raccolti all’interno di 73 parchi urbani distribuiti in tutte le regioni d’Italia, per un totale di 7300 metri quadrati monitorati.
I risultati lasciano ancora una volta senza parole: sfiorano quota 28.000 i rifiuti raccolti durante le attività di pulizia, ovvero 4 per ogni metro quadro setacciato. Niente di buono, se consideriamo che i parchi sono spesso gli unici punti di sfogo verde nelle nostre città e rappresentano un bene prezioso da tutelare e rispettare.
Sul podio dei rifiuti raccolti, i mozziconi di sigaretta si quantificano come il 33% del totale, seguiti al secondo posto da tappi di bottiglia e linguette di lattine che precedono gli innumerevoli frammenti di carta non identificabili. All’appello non manca la plastica: 1580 piccoli frammenti, il 6% di quelli totali. Una rilevazione più tecnica, rispetto alle categorie dei materiali trovati, ha evidenziato che più della metà dei rifiuti sono polimeri artificiali. Protagonisti quest’anno, anche i dispositivi di sicurezza, mascherine usa e getta e guanti monouso che sembrano essere ufficialmente entrati a far parte della lista di tutti quei rifiuti che quotidianamente, ci troviamo davanti agli occhi; le prime erano presenti nel 30% dei parchi monitorati – in minor percentuale, invece, i guanti monouso.
Va sottolineato che, spesso, l’accumulo dei rifiuti trovati non proviene dalla disfunzione di sistemi di smaltimento o assenza di punti di raccolta ma dalla noncuranza di chi li produce. A mancare, infatti, non è certo la possibilità di gettare i propri rifiuti negli appositi spazi: è stata rilevata la presenza di cestini per la raccolta differenziata in quasi tutti i parchi monitorati – soltanto 9 sui 73 totali ne sono risultati sprovvisti – mentre la presenza di tombini di scarico solo nel 67% dei parchi. A quest’ultimo dato importante si collega il problema della dispersione dei rifiuti in mare che, spesso, deriva proprio da una cattiva gestione dello smaltimento di quelli urbani. C’è ancora molto da fare per favorire la corretta fruizione di quanto ci regalano le nostre città, in un modo in cui possano coesistere la soddisfazione del cittadino e il rispetto degli ambienti circostanti. L’indagine ha preceduto l’apertura del weekend dedicato a Puliamo il Mondo, tre giorni di volontariato ambientale in cui si ripulirà tutti insieme le strade delle nostre città…a partire da oggi!