#Riservedisorprese, tra scenografici salti d’acqua e un borgo da riscoprire

Un viaggio virtuale nel cuore di alcune delle aree protette e riserve naturali gestite o co-gestite da Legambiente. Per scoprirle e riscoprirle, in attesa di poter tornare presto a esplorarle ancora. Il nostro primo appuntamento è con la Riserva Naturale di Zompo Lo Schioppo

Primavera inoltrata, il tempo sospeso davanti all’emergenza che stiamo attraversando sembra dilatarsi. Sebbene non sia ancora il momento di tirare il fiato, il futuro imminente ci proietta verso una nuova quotidianità. Desiderosi di respirare ossigeno a pieni polmoni immersi nella Natura, abbiamo in serbo per voi qualche sorpresa. Anzi, delle vere e proprie Riserve di sorprese.

Un viaggio virtuale nel cuore di alcune delle aree protette e riserve naturali gestite o co-gestite da Legambiente, che fin dai suoi esordi ha fatto dello sviluppo e della conservazione di questi luoghi una delle sue battaglie più distintive. Luoghi che oggi potrebbero diventare meta privilegiata di un turismo di prossimità, sicuro e sostenibile. Oasi dagli equilibri delicati, custodi di una biodiversità da non disperdere e di contesti paesaggistici e culturali da valorizzare, le aree che abbiamo scelto di raccontarvi sono territori sui quali planare con l’ausilio di “cartoline” fotografiche e filmati capaci di catturarne vivacità e bellezza, peculiarità e magia. Per scoprirle e riscoprirle, in attesa di poter tornare presto a esplorarle ancora.

La Riserva Naturale di Zompo Lo Schioppo, Morino AQ

DOVE

Siamo nel Comune abruzzese di Morino, in provincia dell’Aquila che, insieme al nucleo originario di Morino Vecchio distrutto dal terremoto della Marsica nel 1915, è inserito nel club dei Borghi autentici d’Italia: il paesino si sviluppa alle pendici del versante orientale dei monti Ernici e comprende il territorio della riserva che andremo a esplorare. La Riserva Naturale di Zompo Lo Schioppo occupa una superficie di ben 1025 ettari nella Valle Roveto, profonda incisione che si estende per circa 30 chilometri nel cuore dell’Appennino laziale-abruzzese, esattamente tra il Parco Regionale dei Monti Simbruini e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

LA RISERVA

Fin dalla sua istituzione nel 1987, l’area protetta è gestita dal Comune di Morino con il contributo di Legambiente. Qui, le diverse componenti ambientali e umane si integrano dando forma a un paesaggio complesso e per molti aspetti unico. Campi coltivati, filari di viti, boschi di quercia imponenti si susseguono nelle aree più vicine all’abitato, mentre le zone più elevate si caratterizzano per i faggi colonnari e i tassi che popolano la foresta, attraversata dal torrente Romito.

Ma è in cima ai rilievi montuosi, su pareti assolate e a strapiombo, che origina la scenografica cascata naturale di Zompo lo Schioppo, da cui la riserva prende il nome. Si tratta di una delle rare sorgenti carsiche intermittenti dell’Appennino che, sgorgando da una parete verticale, dà vita a una cascata di oltre 130 metri attiva in primavera, quando la falda acquifera contenuta in un sistema di cavità ancora sconosciute s’innalza con lo scioglimento delle nevi in quota. L’acqua, in effetti, è uno degli elementi che più caratterizza la riserva tutta: scorre dentro la montagna, s’insinua in pozzi e doline, si spinge tra le rocce calcaree, riempie grotte per poi riaffiorare in copiose sorgenti.

Allo stesso modo, il paesaggio vegetale è estremamente vario e ricco di specie di pregio. Salici e Pioppi, insieme all’Ontano nero, costeggiano le rive del torrente, mentre Muschi ed Epatiche formano un manto sulle rupi nei pressi della cascata, al di sotto della quale troviamo un suggestivo bosco di Faggi imponenti e dalle forme tortuose, che si snodano fra i mille rivoli dei ruscelli intorno. E ancora, è possibile ammirare esemplari di Leccio, Carpino Nero, Orniello, Acero Campestre, Cerro, Tasso. La riserva vanta inoltre una ricchezza floristica di oltre 300 specie.

Dai 600 metri delle quote inferiori fino a quota 2 mila metri, a Zompo Lo Schioppo vivono specie animali tra le più diverse: dal Cuculo al Gracchio corallino. Gli ambienti di valle sono casa per piccoli mammiferi come il Quercino, il Moscardino, la Faina, mentre il torrente Lo Schioppo è popolato della Trota Fario e del Merlo acquaiolo, specie che popola ambienti incontaminati. Man mano che il bosco s’infittisce, è possibile imbattersi nelle tracce del Cinghiale e in esemplari di Capriolo, da pochi anni reinsediatosi stabilmente nella Riserva. Negli ambienti di rupe, troviamo altre specie rare come il Gufo reale, il Picchio muraiolo, il Falco Pellegrino. Ancora, la faggeta è rifugio per specie di grande interesse naturalistico e scientifico come l’Orso bruno marsicano, il Lupo appenninico, la Martora, il Picchio dorsobianco, il Picchio rosso mezzano, l’Astore, lo Sparviero, il Picchio rosso minore, il Rampichino. Nelle zone più umide, invece, è possibile fare l’incontro di un anfibio piuttosto raro, la Salamandrina dagli occhiali.

SERVIZI

La salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali guidano da sempre le iniziative della riserva, che puntano a prospettive di sviluppo e occupazionali fortemente legate al territorio e alla sua popolazione. Dai campus creativi alle campagne di sensibilizzazione ed educazione per riflettere sulla “sostenibilità-insostenibilità” dei modelli socioeconomici, sono diverse le proposte ideate per visitatori e abitanti del luogo.

Con questo spirito nasce l’Ecomuseo della Riserva, inaugurato nel 2000 in un antico edificio nella frazione Grancia, primo tassello di una futura rete eco-museale pensata per far convivere nello stesso luogo un Museo territoriale sugli aspetti naturalistici e storico-etnoantropologici dell’area, un Centro Visita della Riserva Naturale e un Laboratorio didattico per educare a un uso appropriato delle risorse ambientali. Un museo partecipato e interattivo che racconta anche la comunità di Morino, in uno spazio che ospita inoltre una biblioteca ambientale, una bibliomediateca, una sala di smielatura e un giardino didattico.

TERRITORIO

Più volte, nei secoli, queste montagne hanno assistito a terremoti disastrosi, l’ultimo dei quali, il 13 gennaio 1915, ha cambiato irrimediabilmente il volto della Valle Roveto nei suoi aspetti paesaggistici e nelle sue dinamiche socio-culturali. L’abbandono degli insediamenti medievali e lo spostamento degli abitanti verso il fondovalle ha provocato lo “sdoppiamento” dei centri urbani, con il nuovo edificato sorto accanto ai vecchi ruderi. Quel che resta dell’antico centro, la piazza d’erba con il fontanile e le stradine tra le mura diroccate, è oggi un luogo affascinante e punto panoramico privilegiato con vista sulle rupi, sulla cascata di Zompo Lo Schioppo e sull’intera Valle Roveto. Riportato alla luce dopo anni di abbandono, il vecchio centro di Morino è oggi protagonista del progetto di recupero e valorizzazione “Il Borgo Rifiorito” che, tra i diversi suoi obiettivi, prevede la sistemazione di percorsi e terrazzamenti a giardino e la diversificazione dell’offerta turistica.

CURIOSITÀ

Quella di Zompo lo Schioppo è la cascata naturale più alta dell’intero Appennino centrale dopo quelle del Rio Verde di Borrello, in provincia di Chieti. Un autentico spettacolo della Natura, di cui ebbe a scrivere nientemeno che Alexandre Dumas. Così il romanziere francese la commentò: “In fondo alla cerchia dei monti una stupefacente cascata sgorga dalla roccia… sembra quasi una striscia bianca e sinuosa che, con un salto di 150 piedi, cade in un bacino spumeggiante da cui fuoriesce un fiumicello argenteo che dopo aver serpeggiato per la valle va a gettarsi nel Liri sotto Morino”.

Un’altra curiosità sulla riserva è legata alle ben sei specie di picchi che la popolano, ognuno con caratteristiche diverse: uccelli dal lungo e potente becco che, nella gran parte dei casi, bucano i tronchi e i rami degli alberi con un’azione di perforazione efficacissima per ricavarne un nido o cercare le larve d’insetti di cui nutrirsi. Un lavorio assiduo che è possibile percepire all’interno del bosco come un “tambureggiamento” e che funge da azione sanitaria per la foresta, eliminando dalle piante le larve che le hanno parassitate e che si nutrono del loro legno.

PERCORSI

Nella riserva sono presenti aree sosta e diversi sentieri, distinguibili in due categorie: i sentieri tematici, con una difficoltà minore e adatti anche a escursionisti poco esperti, bambini e anziani, tutti dotati di pannelli esplicativi per la lettura del paesaggio, la storia e la natura dei luoghi; i sentieri escursionistici, più lunghi e impegnativi. Tante le storie che la riserva può raccontare a chi la attraversa: da quella delle acque che la solcano (torrenti, fiumi, cascate) a quella delle acque legate invece alle attività lavorative (centrali idroelettriche, antichi mulini, lavatoi). E ancora, le storie degli alberi, tana per gli animali, fonte di riscaldamento per la popolazione, in grado di trattenere il suolo e proteggerlo dalle frane. Senza dimenticare le storie delle genti che animano il luogo, con mestieri, saperi e sapori, a volte scomparsi, da scoprire lungo il percorso.

RITA RUFO, direttrice della Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo

“La nostra riserva, da anni, grazie anche alla preziosa collaborazione con Legambiente ha attivato progetti ed esperienze originali e innovativi sui temi della conservazione e valorizzazione. Dai progetti Life Natura, per la conservazione degli habitat a Taxus e Ilex, all’Agenda 21 locale e all’organizzazione di eventi come Ambient’Arti a Morino, che hanno ricevuto importanti premi e riconoscimenti nazionali.

Come tutte le aree protette, anche la nostra è un luogo poco affollato e caratterizzato da grandi spazi aperti e notevoli qualità ambientali. È senz’altro una meta sicura per tutti quei cittadini che vorranno, appena sarà possibile farlo, trascorre del tempo libero nella natura. Avevamo già preparato un fitto catalogo di proposte ed esperienze per il 2020 che speriamo di poter in parte recuperare nei prossimi mesi. A tal proposito, mi piacerebbe sollecitare una riflessione.

Proprio in questi giorni, ci vengono proposti ionizzatori per sanificare l’aria e le superfici dalla possibile presenza di virus e batteri. Ma che cosa sono? Semplici dispositivi che immettono nell’aria ioni negativi, molecole benefiche che inaliamo respirando e che influiscono sul nostro sistema nervoso con effetto rilassante, facilitando l’acquisizione nei polmoni dell’ossigeno contenuto nell’aria, migliorando le nostre difese immunitarie, con un’azione benefica su tutto il sistema cardiovascolare, endocrino e nervoso. Ebbene, produttori naturali di ioni negativi sono proprio le cascate, le montagne, le spiagge o i temporali…

Chiunque abbia avuto la fortuna di passeggiare sotto la splendida cascata di Zompo Lo Schioppo sa bene cosa significa respirare quell’aria fresca, vitale e pungente. Quale posto migliore quindi per smaltire le tossine che abbiamo accumulato in questi mesi di stress e di permanenza nelle nostre case in città? Aspettiamo nuovi visitatori a Zompo Lo Schioppo, dove sarà possibile rilassarsi in sicurezza grazie al naturale distanziamento fisico e al personale della cooperativa Dendrocopos, che gestisce la riserva e che con scrupolosa competenza sarà a disposizione per fornire informazioni, servizi ed eventuali dispositivi di protezione individuali”. 

Le foto qui inserite sono da attribuirsi ad Amilcare D’Orsi e all’archivio fotografico della Riserva Naturale di Zompo Lo Schioppo

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