Earth Week: riuso e riutilizzo, alleati per salvare il pianeta

La sopravvivenza della Terra è legata alle scelte quotidiane di ciascuno di noi, anche e soprattutto in tema di consumi. A rammentarci l’importanza di adottare comportamenti più consapevoli è la campagna di eBay e Legambiente, insieme per promuovere un commercio sostenibile e circolare

Una giornata per celebrare la Terra. Occasione per ricordare, una volta di più, che la sua sopravvivenza è legata a doppio filo alle azioni e alle scelte quotidiane di ciascuno di noi. Anche e soprattutto in tema di consumi.

A rammentarci l’importanza di adottare comportamenti più consapevoli è l’iniziativa di eBay e Legambiente che, proprio in vista della Giornata mondiale della Terra in calendario il prossimo 22 aprile, lanciano la campagna comune Earth Week: da oggi al 26 aprile, il marketplace devolverà 1 euro a Legambiente per ogni oggetto messo in vendita da utenti privati su eBay.it con l’hashtag #eBayDonaPerTe e venduto entro il 26 maggio. La stessa cifra sarà donata all’associazione ambientalista anche per ogni prodotto ricondizionato acquistato tramite la pagina ‘eBay Sostenibile’, interamente dedicata a iniziative green per l’occasione.

Qui il link alla pagina ‘eBay Sostenibile’

L’obiettivo della campagna è duplice: sostenere l’impegno mai mutato dell’associazione in difesa dell’ambiente in ogni sua forma e, allo stesso tempo, permettere ai cittadini di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, limitando l’impatto dei loro consumi. Orientarsi verso la vendita e l’acquisto di oggetti usati e di prodotti ricondizionati o “rigenerati” significa infatti ridurre il volume di rifiuti da smaltire e le emissioni di CO2, dando nuovo valore ad articoli che altrimenti rimarrebbero inutilizzati o diverrebbero scarti potenzialmente dannosi per salute e ambiente.

Riuso e riutilizzo di oggetti del nostro quotidiano, del resto, sono i primi passi per una gestione sostenibile dei rifiuti, obiettivo strategico promosso da Legambiente, cui la stessa politica europea sull’economia circolare dà grande importanza. Un terreno sul quale, tuttavia, è necessario puntare e investire ancora di più, come dimostrano i dati raccolti su scala globale ed europea. Con interessanti evidenze anche a livello nazionale sui benefici economici e ambientali che dal riuso e riutilizzo di beni e oggetti derivano.

Dal Circularity Gap Report 2019 presentato al World Economic Forum di Davos, emerge che ogni persona sul pianeta usa ben 11 tonnellate di materiali all’anno, ma il riutilizzo delle risorse è stimato soltanto al 9%.

Riuso e riutilizzo: un po’ di chiarezza. Se il riuso preserva il valore dei prodotti dal punto di vista materiale, energetico e del lavoro, configurandosi come uno dei motori dell’economia circolare, la filiera del riutilizzo ha il compito di sottrarre allo smaltimento il bene usato e di reinserirlo nella sfera economica, così che possa esercitare ancora una volta la sua funzione, sostituendo l’acquisto di un corrispettivo bene nuovo.

Tech e abbigliamento, quali impatti sull’ambiente? Poco confortanti, in tema di riuso e riutilizzo, le stime fornite dalla Commissione europea a marzo di quest’anno. Basti pensare che i rifiuti da apparecchiature elettroniche, tra quelli maggiormente in crescita nell’Ue (con tassi del 2%), hanno un riciclo inferiore al 40%; mentre il settore tessile, che troviamo in quarta posizione tra i comparti che utilizzano più materie prime e al quinto per emissioni di gas serra, ha un recupero e riciclo stimato in meno dell’1%.

Informazioni sui prodotti, l’impegno Ue. Secondo il piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e competitiva, l’80% dell’impatto ambientale di un prodotto è determinato nella sua fase di progettazione. La Commissione Europea, dal canto suo, si impegna a garantire che i cittadini possano avere informazioni precise sui prodotti acquistati anche in merito alla loro durata, alla possibilità di aggiustarli, alla disponibilità di pezzi di ricambio e di manuali per la loro riparazione. Insieme ai marchi e ai loghi di sostenibilità, tra i diritti dei cittadini europei rientra dunque la possibilità di far durare più a lungo i prodotti acquistati.

I vantaggi dell’economia circolare in Italia. Stando ai dati diffusi da Ambiente Italia nel 2018, l’economia circolare nel Belpaese fattura 88 miliardi di euro l’anno, 22 miliardi di valore aggiunto (l’1,5% del totale nazionale) dando lavoro a quasi 600 mila cittadini. Un bel vantaggio economico che fa il paio con i positivi risvolti ambientali riscontrati anche da Legambiente nel 2018. Un lavoro di ricerca sui benefici del riuso realizzato da Mercatino srl ed Ecoinnovazione, in collaborazione con Legambiente, ha infatti permesso di stimare un risparmio di 45 mila tonnellate di gas serra, a fronte di 7 milioni di prodotti usati rimessi in commercio nell’arco di sei anni, grazie all’attività di Mercatino. Numeri che equivalgono alle emissioni assorbite da 60 mila alberi in 20 anni (una superficie pari a circa 200 campi da calcio).

Più riutilizzo, meno emissioni: qualche esempio concreto. La rete RREUSE, che rappresenta le imprese sociali attive nel riutilizzo, nella riparazione e nel riciclo, ha permesso l’implementazione di uno strumento decisamente utile: sviluppato da una società spagnola, quest’ultimo consente infatti di misurare concretamente l’impatto di alcuni prodotti in termini di emissioni di C02 risparmiate, nel momento in cui gli stessi non finiscono nella filiera dello smaltimento, ma entrano nella virtuosità del riuso e riutilizzo. Qualche esempio? Il riuso di una scrivania consente di risparmiare 24 kg di CO2, pari all’assorbimento di CO2 di 1226 alberi in un giorno; riutilizzando un laptop e una stampante, invece, si possono risparmiare ben 188 kg di CO2, pari all’assorbimento di CO2 di 10083 alberi in un giorno.

Ti consigliamo anche