Beach Litter 2020, un mare di rifiuti

Mozziconi di sigaretta, lattine e tappi di bottiglia, contenitori alimentari e stoviglie in plastica usa e getta, guanti e mascherine: i volontari di Legambiente hanno trovato in media 654 rifiuti ogni 100 metri di litorale censito, per un totale che sfiora i 29.000 rifiuti, abbandonati per incuria o impropriamente gestiti in fase di smaltimento. L’occasione è stata l’indagine Beach Litter, che Legambiente porta avanti dal 2014 per monitorare la condizione delle spiagge italiane, quest’anno la prima attività svolta in presenza dai circoli dell’associazione dopo il lockdown.

I volontari hanno perlustrato 43 spiagge di 13 Regioni, e il dato che preoccupa maggiormente è l’elevata percentuale di plastica rinvenuta: più del 90% dei rifiuti sulla metà delle spiagge censite. Inoltre, se da una parte il numero totale dei rifiuti mostra un lieve calo rispetto allo scorso anno, dall’altra l’elevata quantità di quelli ricollegabili all’emergenza sanitaria, è particolarmente allarmante. In ordine di “categoria”, guanti e mascherine usa e getta sono seguiti da plastica, vetro, metallo, carta, gomma e legno accanto ai polimeri artificiali, alcuni piccolissimi ma pericolosi per la biodiversità marina. A cui va aggiunta un’ingente quantità di materiale da costruzione proveniente da cantieri edili, rinvenuta in particolare sulle spiagge di Salerno, Bari e Palermo.

L’indagine mette in evidenza che i prodotti in plastica monouso rappresentano il 42% del totale dei rifiuti rinvenuti, un dato che merita un’approfondita riflessione se si considera che la direttiva europea 2019/904 ne limita l’utilizzo e lo vieta a partire dal 2021 per tutti quei prodotti per cui esistono alternative all’usa e getta. “Ribadiamo la nostra richiesta di non prorogare ulteriormente, oltre il primo gennaio 2021, l’avvio della Plastic Tax – dice Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – e si deve poi arrivare al più presto, all’approvazione della legge SalvaMare che consentirebbe ai pescatori di riportare a terra i rifiuti pescati accidentalmente, ora ferma in Senato”. Il problema della plastica monouso non riguarda solo l’Italia ma rappresenta il 70% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge europee. Per quanto riguarda i prodotti monouso in plastica per cui non esistono alternative, sarà compito dei singoli Stati definire gli obiettivi di limite e riciclo.

Tra le buone notizie, il riconoscimento di Legambiente Campania come persona offesa nel procedimento penale contro i dirigenti della multinazionale Veolia Water Technologies, funzionari del Comune di Capaccio e tecnici, accusati di avere prodotto l’esondazione dei reflui dall’impianto che nel 2018 provocò la dispersione di  ben 130 milioni di filtri provenienti dal depuratore di Capaccio, inquinando il Tirreno fino alle coste di Spagna e Francia.

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